Adriano - racconti e altro

La volpe, la lontra e la scimmia

In un tempo molto antico, all’inizio del mondo, c’erano una volpe, una lontra e una scimmia; tutte e tre vivevano assieme nella più intima delle amicizie.

Un giorno la volpe parlò alle altre due in questo modo: «Cosa ne dite di andare fuori da qualche parte e rubare cibo e tesori al giapponese?» I suoi due compagni acconsentirono e così andarono tutti assieme in un posto lontano, e rubarono una borsa di fagioli, una borsa di sale e un tappeto dalla casa di un uomo molto ricco. Quando furono tornate indietro col loro bottino, la volpe disse: «Lontra! È meglio che tu prenda il sale, perché ti sarà utile per salare il pesce che catturi nell’acqua quando vai a pescare. Scimmia! Prendo il tappeto; ti sarà molto utile quando ci farai ballare sopra i tuoi figli. Quanto a me, prenderò la borsa di fagioli.»

Dopo questo, tutte e tre si ritirarono nelle rispettive case. Poco tempo dopo, la lontra andò al fiume a pescare. Ma, siccome aveva preso con sé il sacco di sale quando si era tuffata in acqua, tutto il sale si sciolse in un attimo, con suo grande disappunto. La scimmia fu ugualmente sfortunata perché, dopo aver preso il suo tappeto e averlo disteso sulla cime di un albero, per far danzare lì i suoi figli, i figli caddero e si ruppero in mille pezzi sul suolo là sotto.

La scimmia e la lontra, arrabbiate per le sciagure che le astuzie della volpe avevano causato loro, adesso si unirono per combattere la volpe. Così questa prese molti fagioli dal suo sacco, li masticò fino a ridurli a poltiglia, si spalmò tutto il corpo con quella pasta e si distese a terra, fingendo di stare molto male. Quando poi la lontra e la scimmia vennero e si prepararono a ucciderla, disse loro: «Vedete in quali condizioni pietose mi sono ridotta! Come punizione per avervi ingannato, tutto il mio corpo è adesso coperto da vesciche e io sono in punto di morte. Non c’è bisogno che mi uccidiate voi. Andate via! Sto morendo in fretta a sufficienza.» La scimmia guardò, e sembrava che la volpe stesse dicendo la verità. Così se ne andò via imbronciata attraverso il mare, fino in Giappone. Ecco perché non ci sono scimmie nella terra degli ainu.

(Trascritta a memoria. Raccontata da Ishanashte l’11 luglio 1886.)

Commento

Una fiaba pressoché identica la troviamo diffusa in svariate zone del Giappone: è quella che va sotto il titolo di Mujina to saru to kawauso (Il tasso, la scimmia e la lontra), presente ad esempio nella prefettura di Niigata. In questa storia, i tre animali sono in viaggio verso Yahiko per un pellegrinaggio. Strada facendo, si procurano un tappeto di paglia, una borsa di sale e una di fagioli. Come dividerli? Il tasso suggerisce di dare il tappeto alla scimmia, il sale alla lontra e prende per sé i fagioli, usando motivazioni simili a quelle che troviamo nella storia ainu. Anche la conclusione è pressoché identica: la scimmia cade da un albero e si ferisce una gamba, la lontra vede tutto il sale sciogliersi in uno stagno e il tasso, che qui prende il posto della volpe ainu, si ingozza di fagioli fino a che non vede i suoi (ex) amici arrivare arrabbiati neri. A quel punto, con l’aiuto della moglie il tasso finge di essersi ricoperto di bolle dopo aver mangiato i fagioli e tutto si risolve in modo più o meno pacifico.

Le sole differenze di una qualche rilevanza sono la presenza del tasso al posto della volpe e il fatto che, alla fine, la scimmia non se ne va al di là del mare, offesa. Mi pare estremamente probabile che la storia sia arrivata in Hokkaidō dal Giappone e ritoccata il minimo indispensabile, ma provarlo in modo inconfutabile è piuttosto difficile.