Adriano - racconti e altro

La vecchia

Dovete sapere che una volta c’era una vecchia brutta, sdentata; pareva una strega. Era venuta al mercato con un sacco per comperare un porcellino. Un ragazzo, alto un piede, ma più furbo del diavolo, le va vicino e, facendo mille smorfie, comincia a canzonarla: Ah! siete qua, brutta strega, a comperare il porcellino? - La vecchia per un poco sopportò pazientemente, poi, voltasi, lo rimproverò dicendo: Dov’hai imparato, sconcia creatura, a sbeffeggiare i vecchi? Guarda bene che, se tu continui, te ne farò pagare il fio. - Queste parole non fecero che accendere vieppiù nel monello la voglia di schernir la vecchia. Finchè questa, perduta la pazienza, lo piglia per il collo, lo caccia nel sacco e poi s’avvia per andarsene a casa sua. Strada facendo, le convenne fermarsi presso una sua comare, e depose per poco il sacco. Il ragazzo, colto il tempo, slaccia il sacco, vi caccia dentro una grossa pietra, e se la svigna di corsa. La vecchia torna al sacco, se lo reca in spalla e borbotta: Come sei pesante, birichino, ma vedrai ben presto ciò che si guadagna a deridere i vecchi. - Giunge a casa e dice alla figlia: Vieni, figlia mia, aiutami a bastonare un bricconcello, ch’è qua chiuso nel sacco. - La giovane viene, s’apre il sacco e trovano in scambio del ragazzo una pietra. - Ah! me l’ha fatta il briccone. Mi son fermata per via e m’è scappato. Ma se t’agguanto un’altra volta, caro mio, non mi scappi no, in verità.

Il giorno dopo la vecchia torna al mercato col sacco. Il ragazzo la apposta e, tirandole la sottana, grida: Ah! siete qua brutta vecchia a comperar il porcellino? Ma com’era pesante quello d’ieri, non è vero? - E la vecchia: lasciami, birichino; guarda che, se ti colgo, non mi scappi più. - Eran parole gettate al vento, chè il monello le era sempre attorno, sbeffeggiandola con mille boccacce. Finchè la vecchia, colto il momento, lo agguantò per il collo e lo cacciò nel sacco. Difilata si mette in via per tornar a casa. Trova ancora la comare  la voglia di far quattro chiacchiere la vince; s’assicura prima che il sacco è ben chiuso e poi lo posa sulla via. Il ragazzo, che non dormiva, si libera dal sacco e pigliato un gatto lo caccia entro, e se ne va per i fatti suoi. La vecchia torna poco dopo al sacco, sente muoversi dentro e se ne va borbottando: Questa volta non mi sei mica scappato, furfante; aspetta, aspetta, e te n’accorgerai. Giunta a casa, dice alla figlia: Metti su il calderone pieno d’acqua e, quando questa è bollente, chiamami, che ci cacceremo entro questo diavolo di ragazzo. - Quando l’acqua alzò il bollore, pigliano il sacco, lo accostano al calderone, l’aprono e schizza fuori il gatto. Il gatto era arrabbiato e s’avventa al viso della vecchia e la graffia e la morde. La vecchia, tutta tremante per la rabbia e stringendo i pugni, grida: Ah! me l’ha fatta ancora. Colpa mia, chè mi son fermata a discorrere con la comare. Ma, se lo colgo un’altra volta, chè lo coglierò di certo, voglio vederla io se mi scappa.

Il giorno dopo torna al mercato col sacco. E il ragazzo le ronza attorno sbeffeggiandola. - Ah! siete qua, brutta strega, a comperar il porcellino? Come siete bella! Pare che un gatto v’abbia graffiato e morso il viso. - La vecchia questa volta tace, sopporta le buffonate del birichino con pazienza. Però un momento che se le era accostato un po’ troppo, lo piglia per il collo e lo caccia nel sacco, e se ne va. Incontra la comare, la saluta e passa oltre. Quand’è a casa dice alla figlia: Metti al fuoco il calderone, e appena l’acqua bolle, chiamami, chè questa volta c’è il monello. Vuoi vederlo? - Scioglie il sacco e ne cava tutto tremante il ragazzo, e per maggiore sicurezza lo lega bene stretto a un piede d’una tavola. Poi esce per le sue faccende. Anche la ragazza esce un momento per legna, ma chiude l’uscio perchè il briccone non fugga. Il ragazzo, quando si vede solo, piano piano si slega e per una finestra fugge a traverso i campi. Quando le due donne lo vedono darsela a gambe, si mettono le mani ne’ capelli e gridano quanta voce avevano: Dàlli, dàlli, piglialo, piglialo. - Ma potevan gridare quanto volevano, chè il ragazzo l’hanno ancor da pigliare, e la vecchia per la stizza per poco non andò al mondo di là.